
Sono giorni difficili per l’Italia, diviso tra la scelta del Presidente del Consiglio e le pressioni dell’Europa che vuole certezze riguardo al nuovo premier. Il nome balzato agli onori della cronaca in questi giorni è quello di Giuseppe Conte, nome scelto congiuntamente da Di Maio e Salvini.
Chi è Giuseppe Conte?
Classe 1964, si laurea in giurisprudenza alla Sapienza nel 1988 per poi intraprendere la carriera da avvocato civilista.
Dal 1992 al 1993 è stato borsista presso il CNR e nel 2000 consegue l’idoneità a professore associato di diritto privato, poi ordinario nel 2002.
Docente in molte importanti facoltà italiane come la LUMSA, Roma Tre, e le Università di Sassari e Firenze.
Il 18 settembre 2013 viene eletto dalla CdD come componente laico del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, in seguito ne diventerà vicepresidente.
E’ anche Co-direttore della collana Laterza dedicata ai “Maestri del diritto” e componente della commissione Cultura di Confindustria.
La nomina di Giuseppe Conte a premier
Il 23 maggio, dopo due ore di attesa ha ricevuto l’incarico dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, diventando il 29° Presidente del Consiglio.
Il nuovo premier ha subito aggiunto “Il programma sarà basato sulle intese intercorse tra le forze politiche di maggioranza. Col presidente abbiamo parlato della fase impegnativa e delicata che stiamo vivendo e delle sfide che ci attendono”. “Mi accingo a difendere gli interessi di tutti gli italiani, dialogando con le istituzioni europee e internazionali”. “Il governo dovrà cimentarsi da subito con i negoziati, dal bilancio europeo al diritto d’asilo al completamento dell’unione bancaria. È mio intendimento impegnare a fondo l’esecutivo su questo terreno costruendo alleanze opportune e operando affinché la direzione di marcia tuteli e rifletta gli interessi nazionali”.
Il leader del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio spiega quali sono le linee principali da seguire: “Iniziamo dai più deboli, da quelli tagliati fuori da tutte le politiche di questo paese. Parliamo di quelli che non hanno lavoro, quelli che fanno impresa e non riescono ad arrivare a fine mese perché pagano più tasse che utili che incassano, e tutto quello che riguarda i diritti sociali”.